Stellantis: tutti insieme contro Tavares!

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9 giugno 2023

Da Lutte ouvrière n° 2862 - 9 giugno 2023

Venerdì 2 giugno, i lavoratori degli stabilimenti italiani di Stellantis hanno manifestato davanti alla sede del gruppo a Poissy. A loro si sono uniti i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Poissy, le delegazioni degli stabilimenti del gruppo di Mulhouse, Vesoul, Douvrin, Caen e Sochaux, nonché i lavoratori dei vicini stabilimenti Renault di Flins e di Cléon.

I lavoratori italiani erano venuti a denunciare le migliaia di tagli occupazionali che sono stati accompagnati da un peggioramento delle condizioni di lavoro e dal congelamento dei salari. La creazione del gruppo Stellantis, attraverso la fusione di Peugeot Société Anonyme (PSA) e Fiat Chrysler automobili (FCA), ha portato alla perdita di quasi 130.000 posti di lavoro in tutto il mondo. In Italia, in due anni sono stati persi 5.000 posti di lavoro.

In tutte le fabbriche, da una parte e dall'altra del confine, i lavoratori vivono la stessa realtà: aumento dei ritmi di produzione, alternanza di orari ridotti e sabati e domeniche lavorate, il tutto per salari troppo bassi per far fronte all'esplosione dei prezzi. Questo è ciò che ha portato a tre giorni di sciopero di massa nello stabilimento di Pomigliano, vicino a Napoli, tra il 10 e il 12 maggio.

La politica dell'amministratore delegato Carlos Tavares, che trasforma i lavoratori del gruppo in nomadi inviati da uno stabilimento all'altro a seconda delle esigenze della direzione, ha permesso almeno di creare dei legami tra gli operai di Pomigliano, inviati a lavorare in Francia, e quelli di altri stabilimenti, tra cui Poissy. I video dello sciopero di Pomigliano sono stati visti nelle officine di tutti gli stabilimenti del Gruppo in Francia.

Durante la manifestazione è stata denunciata la politica di Tavares di mettere gli operai dei diversi stabilimenti gli uni contro gli altri. Per tagliare posti di lavoro in Italia, la direzione ha accusato i lavoratori italiani di scarsa produttività. Allo stesso tempo, ai lavoratori della fonderia di Charleville, in Francia, fu comunicato che la produzione di alcune teste di cilindro, che rappresentavano il 44% dell'attività, sarebbe stata trasferita nello stabilimento di Torino-Mirafiori, in Italia, dove la fonderia sarebbe stata più competitiva!

Alcuni rappresentanti della FIOM, il sindacato dei metalmeccanici della CGIL italiana, che hanno dato vita alla manifestazione, sono venuti soprattutto nella speranza di essere riconosciuti da Tavares come interlocutori e per parlare della necessità di un piano di industrializzazione per l'Italia. Altri militanti, sia italiani che francesi, hanno insistito sulla necessità di costruire una risposta operaia comune. In entrambe le lingue, diversi interventi si sono conclusi con lo slogan di Marx: "Operai di tutti i Paesi, unitevi!"

Questo è stato anche il senso dell'intervento dei militanti del sindacato SUD di Poissy, formatosi dopo l'esclusione dei militanti del sindacato CGT storico della fabbrica da parte della federazione metalmeccanica. Hanno sottolineato il fatto che, mentre era nell'interesse dei datori di lavoro dividere i lavoratori da una fabbrica all'altra, da uno status all'altro, da un Paese all'altro, era nell'interesse dei lavoratori unirsi aldilà delle frontiere per imporre i loro interessi comuni attraverso la lotta: prendere dai miliardi di profitti realizzati dagli azionisti per mantenere i posti di lavoro in tutti i Paesi, facendo lavorare tutti per lavorare meno.

Corrispondenza LO

URL: https://journal.lutte-ouvriere.org/2023/06/07/stellantis-tous-ensemble-c...