Lettera circolare inviata agli elettori dai candidati di LO

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Da "Lutte de Classe" n°28 (Francia - Dopo le elezioni legislative)
Giugno 1997

Elezioni legislative del 25 maggio 1997 - Arlette Laguiller vi chiama a votare per il candidato Lutte Ouvrière della vostra circoscrizione

Lavoratori, lavoratrici,

Nell'elezione presidenziale, più di un milione e seicentomila di voi, votando per la mia candidatura, hanno sostenuto il programma di difesa dei lavoratori da me presentato, che ancora oggi sto sostenendo.

Questo rappresentava per il movimento di cui sono la portavoce, un risultato apprezzabile : il 5,3% dell'elettorato, più di un elettore su venti, e pure praticamente due terzi, il 61% dei voti del Partito comunista, e il 22%, più di uno su cinque, dei voti di Lionel Jospin, il candidato del Partito socialista.

Ma questo non ha rappresentato un movimento d'opinione sufficiente per imporre, ai dirigenti di questi partiti, un programma capace di proteggere veramente i lavoratori, i disoccupati, i pensionati, dai misfatti della disoccupazione e della crisi, e dall'impoverimento che ci sta minacciando.

Per questo vi chiedo, a voi che avete votato per me nell'elezione presidenziale, di riportare il vostro voto sul candidato di Lutte Ouvrière presente in questa circoscrizione.

Ma chiedo anche, a tutti quelli che, pur non votando per me finalmente, sono stati sensibili alla mia campagna, di non esitare questa volta a votare per i nostri candidati.

Il vostro voto sarà efficace, perché sarà un biasimo per il passato e un'avvertimento per il futuro.

Se tutti i nostri candidati raccoglieranno una frazione ancora più significativa dei voti dei partiti di sinistra, questo influirà sulla politica che porteranno avanti se essi perverranno al governo, questo dimostrerà loro che i lavoratori non sono pronti ad accettare nuove delusioni. E la destra saprà che i lavoratori non sono pronti ad accettare tutto. Questo rafforzerà il corrente che si è portato verso di noi per creare un partito che sia veramente al servizio dei lavoratori e potrà, qualunque sia il risultato delle elezioni, agire con tutti quelli che non accettano di lasciarsi ridurre passivamente alla miseria.

Dichiarazione del candidato di Lutte Ouvrière

Mi sto candidando nella vostra circoscrizione -come parecchie centinaia di candidati e candidate di Lutte Ouvrière dappertutto in Francia- sul programma portato avanti da Arlette Laguiller.

Questo programma è di sopprimere immediatamente e senza eccezione tutti i cosiddetti "aiuti all'occupazione" diretti o indiretti, offerti al padronato : sgravi fiscali e di oneri sociali, sovvenzioni di ogni genere, di cui si dice che sono destinati a favorire la creazione di posti di lavoro ma che non hanno favorito altro che la crescita della disoccupazione e dei profitti.

Questi aiuti rappresentano complessivamente parecchie centinaia di miliardi di franchi all'anno e gravano sul bilancio dello Stato molto di più dei disavanzi cumulati della Previdenza sociale e delle ferrovie dello Stato.

Se questo denaro non venisse speso in questo modo, non ci sarebbe bisogno di chiudere ospedali, di lasciare delle scuole in rovina o di sopprimere delle garanzie sociali. Con questo denaro, ci sarebbe invece a sufficienza per creare direttamente tutto ciò che Juppé chiama con disprezzo dei posti di funzionari e sono invece lavori utili alla collettività : nei servizi pubblici, negli ospedali, le scuole, gli asili nido, i trasporti collettivi, per costruire alloggi popolari, per migliorare le case e l'ambiente nelle periferie. E ci sarebbe anche la possibilità di creare servizi collettivi, trasporti urbani gratuiti per esempio. Anche solo questo ridurrebbe notevolmente la disoccupazione senza dover passare per il sotterfugio degli aiuti al padronato, e innanzitutto del suo volere.

Ciò che due anni fa Chirac chiamava la "frattura sociale" si è ancora allargato : i poveri sono ancora più poveri e più numerosi, e i ricchi sono ancora più ricchi.

La frattura sociale si sta allargando perché gli azionisti delle banche e delle grandi società industriali e commerciali approfittano largamente della crisi. I corsi della Borsa sono aumentati del 26% l'anno scorso e ancora del 25% nel solo primo trimestre di quest'anno. Con la metà dei profitti, si potrebbe offrire un salario decente a tutti i disoccupati e distribuire il lavoro necessario tra tutte le intelligenze e le braccia disponibili. Questo certamente rappresenterebbe meno di 35 ore settimanali per tutti.

Infatti il problema più serio che grava sulla vita dei lavoratori, giovani o meno, è la disoccupazione.

Ma tutti i politici che pretendono di avere delle soluzioni per ridurre la disoccupazione, mentre da 15 anni alternano al governo senza far niente, mentono, gli uni come gli altri.

Essi sono paralizzati di fronte a quel fenomeno che dipende dal funzionamento stesso dell'economia capitalista, dalla sua anarchia, dai sobbalzi imprevedibili del suo mercato, perché sono incapaci di prendersela con i possessori di capitali, con i veri dirigenti dell'economia.

Ogni uomo politico, sia di sinistra che di destra, che non dice che bisogna attaccarsi ai profitti padronali per spostare il centro di gravità dei sacrifici, cerca di fare pagare la situazione attuale alle classi popolari.

Ogni uomo politico, sia di destra che di sinistra, che non dice che bisogna minacciare di requisizione, senza indennizzo ne riacquisto, tutte le imprese che osano procedere a dei licenziamenti mentre hanno il cinismo di annunciare profitti, è un avversario dei lavoratori.

Ogni uomo politico che non dice che bisogna togliere al padronato il potere di decidere, da un giorno all'altro, di chiudere una fabbrica, che bisogna pubblicare tutti i conti delle grandi imprese, che bisogna sopprimere i segreto bancario e il segreto commerciale, è complice dell'aggravamento della disoccupazione.

Ogni uomo politico che non dice che bisogna rendere pubblici i conti in banca personali dei dirigenti delle grandi imprese, dei loro principali azionisti, e pretende lo stesso lottare contro la disoccupazione, è al servizio del padronato.

Le candidate e i candidati di Lutte Ouvrière, invece, vi dicono tutto questo perché questo è il loro programma, e vi dicono pure che insieme, con voi, potremo imporre queste misure.

Arlette Laguiller, nell'elezione presidenziale, è stata sentita. Dateci i mezzi di esserlo ancora di più per creare le condizioni di un cambiamento del rapporto di forze tra i lavoratori e il padronato che, oggi, sta approfittando cinicamente della situazione sfavorevole ai lavoratori che è conseguenza della disoccupazione.

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