Elezioni 2004

Εκτύπωση
Testi del 33 congresso di Lutte Ouvrière (da "Lutte de classe" n 77)
dicembre 2003

E' impossibile prevedere quale sarà la risposta dell'elettorato all'evoluzione della situazione in occasione delle elezioni 2004. Alcuni si fidano di sondaggi che sembrano favorevoli all'estrema sinistra e che darebbero risultati vicini, addirittura superiori in alcuni posti, a quelli della presidenziale 2002.

Da parte nostra, benché non si possa prevedere nulla, il ragionamento politico ci porta a credere che ci sia una forte probabilità che l'estrema sinistra non ottenga che un numero di suffragi molto inferiore al totale dei voti LO-LCR della presidenziale e che potrebbe finanche stabilirsi intorno al 3% dei voti per le nostre liste comuni (nostro risultato totale alle legislative del 2002).

Il paradosso è solo apparente ed è questo ragionamento che ci ha portati a proporre un accordo elettorale nel mese di giugno scorso. In effetti non ci si può nascondere il fatto che l'elettorato popolare è demoralizzato. Ciò è dovuto alla situazione sociale e economica ed anche agli attacchi aperti e ai discorsi cinici del governo Chirac-Raffarin. In questo contesto, due fattori possono influire : in primo luogo una stabilità, addirittura un'ascesa dei risultati del Fronte nazionale, che certamente sarà presente al secondo turno un po' dappertutto nelle regionali, forse col 20% dei suffragi o di più in alcuni posti. Tra cui i voti di numerosi lavoratori tra i più poveri, schifati sia dalla sinistra che dalla destra.

D'altro lato, un altro fenomeno può giocare a favore del partito socialista. Il governo attuale è talmente detestato nelle classi popolari che molti elettori popolari possono dirsi che al primo turno dell'elezione presidenziale, hanno avuto torto di votare per le liste del PC, dei Verdi o dell'estrema sinistra che hanno disperso i voti ed hanno fatto cadere Jospin. Per questo motivo, forse ci sarà una forte corrente di elettori che preferiranno votare per il PS per dare almeno uno schiaffo alla destra e riportare la sinistra socialista alla gestione degli affari.

I due fenomeni rischiano di laminare l'estrema sinistra. Anche se non possiamo prevedere niente, dobbiamo prendere in considerazione una tale eventualità.

Senz'altro, presentarci separatamente dalla LCR non avrebbe diminuito il numero totale dei nostri suffragi, ma se questo totale fosse stato piccolo, molti dei nostri elettori rispettivi che avessero ancora votato per noi, avrebbero potuto concludere che abbiamo deluso e perduto una gran parte del nostro elettorato a causa delle nostre divisioni.

Certo, il fatto che siamo uniti in questa elezione non cambierà in realtà alcunché ai nostri risultati, ma almeno i nostri elettori non potranno pensare che ciò è il risultato della nostra incapacità a sormontare le nostre divisioni. Insieme, il cattivo risultato sarà un dato oggettivo e non il risultato del nostro comportamento.

Non bisogna dimenticare che un cattivo risultato -soprattutto se dovuto apparentemente alla nostra divisione- aumenterà la demoralizzazione dei nostri propri elettori lasciandoli pensare che non ci sarà niente da aspettarsi né dalla sinistra governativa né dall'estrema sinistra per la quale avranno votato nonostante tutto.

La nostra iniziativa non ha niente a che vedere con la speranza di avere degli eletti. Per averne bisognerebbe ottenere di nuovo i risultati della presidenziale. Quindi abbiamo solo pochissime possibilità di avere degli eletti, possibilità infime alle regionali e non migliori alle europee.

La nostra iniziativa quindi non è ispirata dalla speranza di avere degli eletti, bensì al contrario di poter affrontare in condizioni migliori un risultato molto negativo.

27 ottobre 2003

Mozione : per delle liste comuni LO-LCR

Lutte Ouvrière costituirà delle liste comuni con la Ligue Communiste Révolutionnaire tanto alle regionali del marzo 2004 che alle europee del giugno 2004. Queste liste saranno costituite sulla base del protocollo d'accordo firmato tra le due organizzazioni, protocollo al quale sono allegati, a titolo di esempio, dei progetti di dichiarazione d'intenti per le regionali e per le europee, essendo chiaro che nel frattempo queste dichiarazioni d'intenti potranno essere modificate per tener conto dell'attualità. Ma il loro spirito dovrà rimanere lo stesso.

17 novembre 2003